24 novembre 2006

QUALI SCELTE?

ATTUALITA' E...SCENARI FUTURI





Ora parliamo di Aurelia.

Una migliore offerta di trasporto ferroviario è senz’altro utile a favorire il passaggio di utenza dal mezzo privato a quello pubblico, ma non è sufficiente, perché viene incontro ad esigenze di mobilità per tragitti medio-lunghi.

Allora qui entra in gioco il Trasporto Pubblico, da integrare a quello ferroviario e più adatto a servire le strade in modo più capillare.

Per avere un mezzo pubblico efficiente e meno costoso bisogna garantire una elevata velocità commerciale proteggendo i bus dall’interferenza con altri mezzi.

Attualmente gli strumenti disponibili sono due: le corsie protette (come quella di corso Europa, che fa risparmiare ad AMT circa 500.000 euro l’anno sulla linea del 17) e le semplici corsie riservate comunemente conosciute come “gialle”.

A differenza delle prime queste ultime non risolvono il problema se non sono adeguatamente sorvegliate, se non sono tracciate in modo continuo e se non sono dotate di semafori preferenziali per dare priorità al mezzo pubblico.

Il caos totale di questi mesi è causato da un lavoro a dir poco approssimativo e dall’assenza di quanto detto sopra.

A mio avviso si sarebbe dovuto agire in step successivi:

1) riorganizzazione della mobilità dei singoli quartieri iniziando dal punto più lontano dal centro (Voltri) ed incentivando realmente l’interscambio con la ferrovia. Questo per diminuire l’afflusso di veicoli sull’ Aurelia, specie al mattino, momento in cui il pendolare sceglie il mezzo da utilizzare per recarsi al lavoro.

2) fluidificazione del transito sull’ Aurelia con una semaforizzazione sincronizzata e con una chiara segnaletica orizzontale e verticale, specie per indicare l’avvicinarsi di incroci e svolte, perché l’incertezza nelle manovre è causa di molti intasamenti ed incidenti.

3) estensione del servizio Car Sharing nel ponente con tariffe competitive, perché sarebbe uno strumento valido per diminuire l’uso e l’ingombro della seconda auto

4) tracciatura delle corsie riservate in entrambe le direzioni, considerando che devono essere dotate di semaforizzazione preferenziale lungo l’intero percorso, in particolare per garantire la priorità del bus nell’affrontare le strettoie non altrimenti eliminabili.

A dire il vero quanto detto è valido finché non si farà una coraggiosa scelta politica sul tipo di vettore da impiegare sui percorsi di forza (di grande utenza).

Infatti il mezzo migliore da impiegare non è il bus ma il tram.

Questo per diversi motivi (per un approfondimento vi rimando ad alcuni interessanti siti, tra cui Genova Tram di F.Pampolini, dove è presente un progetto a cui ha partecipato Adriano Zucchelli di Pegli con la propria tesi di laurea): non ha emissioni nocive lungo le strade; ha una larghezza minore rispetto al bus e ha una portata assai maggiore; passa in doppio senso dove il bus non riesce (es: via Balbi);ha il pianale ribassato, per cui la salita e la discesa sono molto rapidi, anche in presenza di persone con ridotta capacità motoria; offre un notevole comfort di viaggio; ha sede propria e vincolata, per cui è più facile gestire le frequenze; la tracciatura delle linee di tram permette la riqualificazione architettonica della città.... e tanto altro ancora.

Insomma… date un’occhiata ai link !
N.B. Il fotomontaggio in alto (che rappresenta l'ipotesi di tram in via Roma in doppio senso) è tratto dall'interessante sito di Fiorenzo Pampolini intitolato "Un tram per Genova" che potete trovare al seguente indirizzo:
http://www.mondotram.it/un_tram_per_genova/





Nessun commento: