21 febbraio 2007

I PENDOLARI CONTRO AUMENTO TARIFFE

LETTERA DEL COORDINAMENTO PENDOLARI

Un gran numero di cittadini di Pegli usa abitualmente il treno per spostarsi e ne sopporta i quotidiani disagi, per cui offro volentieri spazio a questa lettera indirizzata all' ing. Moretti, A.D. di Trenitalia, dalla rappresentante del Coordinamento Pendolari Sonia Zarino.


COORDINAMENTO DEI PENDOLARI DEL LEVANTE LIGURE

COORDINAMENTO DEI PENDOLARI LIGURI

http://pendolaritigullio.interfree.it


Egregio Ing. Moretti,


abbiamo appreso la bella notizia degli ennesimi rincari dei biglietti, che entrerebbero in vigore a partire da Ottobre, per continuare poi negli anni successivi.


Alcune osservazioni:


  1. E’ interessante notare il largo anticipo con cui la notizia viene data: forse per darci il tempo di abituarci all’idea? O di valutare l’acquisto di un’auto nuova, magari usando gli incentivi governativi?
  2. Le pare forse che tali aumenti (dell’ordine del 10%) siano giustificati da un qualche apprezzabile miglioramento del servizio ai viaggiatori? Che i ritardi siano sensibilmente diminuiti? Che i treni siano davvero più puliti? Più sicuri? Meno affollati? Che i tempi di percorrenza siano accettabili (ci sono velocità commerciali di 50, 40 e anche 30 km/h)? Che le stazioni siano davvero delle porte urbane accoglienti per viaggiatori e turisti? E si potrebbe continuare a lungo…
  3. Nuovamente si torna a ripetere il mantra che “non saranno interessati dagli aumenti i treni pendolari”. A parte che ci risulta invece che in alcune regioni come Piemonte e Lombardia l’aumento c’è già stato, per i regionali, a partire da febbraio, ci si chiede come sia possibile pensare di dividere così nettamente chi usa l’IC e chi usa i regionali, come se non fossero spesso le stesse persone, che si destreggiano tra un ritardo ed una soppressione.
  4. L’aver separato così nettamente regionali, interregionali, IC ecc, ha messo in crisi un modo d’uso che prima era semplice e lineare, trasformandolo in una giungla di tariffe, supplementi e prenotazioni, dove per fare il più semplice percorso occorre ormai andare all’agenzia di viaggi. Sarà per questo che chiudono le biglietterie?

Egregio Ingegnere, le confesso che quando noi pendolari venimmo a conoscenza della sua designazione, al posto del mai rimpianto Testore, fummo animati da un pur moderato ottimismo. Ottimismo, certo, dacchè lei era un ferroviere doc, conosceva alla perfezione i tanti vizi e le poche virtù di queste nostre ferrovie. Sperammo quindi in un cambio sostanziale di linea e di stile, con riguardo, mi perdoni, a noi zoccolo duro, ai viaggiatori che ogni dì, pioggia, vento o sole, si ritrovano là, alla stazione, e poi su, nelle carrozze.

Speravamo che, dopo anni di smantellamento progressivo del servizio pubblico, smontato pezzo a pezzo (letteralmente: tolti i binari per gli scambi in molte tratte, chiuse le stazioni, vuote le officine, e via elencando) si tornasse a ragionare in termini, appunto, di servizio pubblico. Che Trenitalia sia una spa è un puro artificio, dato che i soldi ce li mette lo Stato, cioè tutti noi. E’ una grande presunzione fare gli aziendalisti e sostenere che Trenitalia è una società di diritto privato, quando i soldi sono pubblici. Occorre certo abbattere sprechi, cominciando magari a sfoltire i tanti burocrati che affollano gli uffici e svuotano i treni e le stazioni, a fare chiarezza sugli appalti, ecc.

E’ troppo facile chiedere aumenti di biglietti: noi siamo stanchi di firmare assegni in bianco per constatare poi che i risultati non si vedono, e le cose vanno sempre peggio. Vorremmo vedere dei progetti concreti, delle tappe ben definite di un percorso di rilancio del trasporto pubblico, piani di investimento nel materiale rotabile, e maggiore considerazione per le proposte che vengono dai cittadini, che hanno tutto il diritto ed il dovere di difendere e tutelare il loro diritto alla mobilità.

La domanda a questo punto è: esistono questi piani? O si naviga a vista? Cosa si promette a fronte degli aumenti che, quelli sì, sono dati per certi? A cosa serviranno quei soldi? Quante carrozze verranno comprate? Quante locomotive? Vorremmo risposte concrete, per favore.


Cordiali saluti,


Coordinamento dei Pendolari Liguri

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